Non esiste, con ogni probabilità, strumento musicale che più del mandolino viva il sorprendente paradosso di essere tanto noto quanto sconosciuto. Noto perché da un gran numero di persone ricordato tra le braccia della maschera di Pulcinella ed in tanta iconografia popolaresca partenopea. Sconosciuto perché moltissimi ignorano però che, di origine secolare, il panciuto strumento dal suono argentino vanta una produzione musicale specifica che annovera i prestigiosi nomi di Antonio Vivaldi, il quale gli ha dedicato svariati concerti, Ludwig van Beethoven, che ha composto per le sue corde diverse pagine cameristiche, Wolfgang Amadeus Mozart che lo ha inserito nel suo “Don Giovanni”o Gustav Mahler che lo incluse nell’organico della sua settima sinfonia, e che, incredibilmente trascurato fino a pochi anni fa anche dai conservatori di musica dell’italica penisola, gode invece di grande pratica e notorietà nei paesi orientali. Ciononostante, anche da noi appassionati non mancano, e proprio giorni fa, a Salerno, purtroppo in concomitanza con l’estinzione, a Napoli, dell’annosa Casa de Mandolino, è nato il Circolo del Mandolino “Francesco Amoroso” per volontà del suo attuale presidente Luca Petrosino. Tra i soci, il maestro Adolfo Tronco, musicista, imprenditore, didatta, che ci ha spiegato: «Il Circolo del Mandolino “Francesco Amoroso” nasce con l’obiettivo di promuovere, valorizzare e diffondere la tradizione del mandolino, sia a livello strettamente locale che più ampiamente nazionale. Questa nuova associazione si propone di preservare il ricco patrimonio culturale legato a questo strumento, con particolare attenzione alla scuola salernitana». Come? «Con un “Laboratorio didattico gratuito di chitarra e mandolino e musica d’insieme per studenti ed appassionati, neofiti o meno, con frequenza settimanale”, “Archivio on line di brani composti per mandolino e con mandolino”,“Organizzazione di masterclass ed eventi”, “Ingressi gratuiti e ridotti per concerti del Circolo del Mandolino” e “Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento rivolti agli studenti dei licei musicali”». In quale realtà nazionale attualmente questa vostra iniziativa si trova calata? «Oggi sicuramente le opportunità per i mandolinisti si stanno ampliando grazie a concorsi nazionali ed internazionali, programmi accademici specifici e collaborazioni con formazioni sinfoniche e cameristiche, e, senza dubbio, l’interesse crescente per gli strumenti a plettro, unito alla diffusione della didattica specializzata, sta contribuendo ad un rinnovato slancio verso la pratica di questo strumento, sia in Italia che nel resto del mondo».
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