Continua a rimpinguarsi la bibliografia inerente all’inclito Enrico Caruso, in occasione del recente primo anniversario secolare della morte. Ad aggiungersi alla copiosa schiera di titoli, “Enrico Caruso nel centenario della morte (1921-2021)”, pubblicazione curata da Jean-Pierre Mouchon, Andrea Lanzola, RobertoAnadόn Mamés e stampata da Rugginenti. Ed è la quarta di copertina, dove campeggia l’immagine del busto bronzeo dell’insigne tenore realizzato dallo scultore Filippo Cifariello, a giustificare questo ulteriore contributo alla figura dell’artista che, primo al mondo, con una sola incisione discografica, vendette ben un milione di copie. «Inizialmente pensato come omaggio privato a Caruso, nel centenario della sua scomparsa, da parte di Jean-Pierre Mouchon, decano degli studiosi del tenore partenopeo e primo iniziatore di una produzione scientifica a tutto tondo sulla sua vita e carriera artistica, nonché dei suoi colleghi eamici sparsi in ogni parte del mondo, questo libro è divenuto, con aggiunte ed ulteriori approfondimenti, testimonianza pubblica e riconoscimento ufficiale di ricerche condotte con passione, abnegazione e amore disinteressato in oltre cinquant’anni di lavoro dal professore marsigliese la cui tesi biografica “Enrico Caruso. Vie et carriè. Pour un centenaire (1921-2021), ampia rielaborazione e definitiva versione dell’originale, ancora inedita, dal 1978, si presenta a tutt’oggi come il più completo ed esaustivo contributo a livello mondiale sull’argomento». Generosa l’iconografia del volume, che si è giovata della collaborazione della Casa Museo Enrico Caruso e del Museo di Napoli-collezione Bonelli. Oltre trecento le pagine che compongono il libro e che racchiudono alcune testimonianze storiche, i colti contributi di Andrea Lanzola, Maria Luisa Sánchez Carbone, Jean-Pierre Mouchon, che firma anche la prefazione, Roberto Amadόn Mamés, Riccardo Vaccaro, Jack Belsom, AlessandraBergognini, Filippo Martelli e Pietro Sandro Beato, nonché una bibliografia.
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