Sin dall’inizio s’intuisce che questo nuovo romanzo di Luigi Alviggi mette in campo e sviluppa un progetto narrativo ambizioso e impegnativo, al di là perfino della stessa consistenza dell’opera che si snoda per oltre quattrocento pagine (una “misura” tra l’altro inusuale ormai nel panorama editoriale contemporaneo). L’autore usa la sua trama per seguire l’evoluzione esistenziale di un gruppo di personaggi (donne in particolare) colti innanzi tutto nel passaggio cruciale dall’adolescenza all’età adulta con tutte le incertezze, speranze, frustrazioni che ne derivano, e poi via via nel corso dell’esistenza. Alviggi dimostra qui di avere una spiccata sensibilità introspettiva riuscendo a entrare per così dire nelle diverse psicologie e a comunicarle al lettore coinvolgendolo in maniera sempre più trascinante. Si direbbe che il suo obiettivo sia quello di mostrare soprattutto il “coté” femminile visto che leprotagoniste autentiche del libro sono tutte donne, quattro in particolare , segnate da storie e destini diversi ma in grado di offrire una spaccato esistenziale con cui misurarsi o riconoscersi. Le quattro eroine avranno approdi differenti e il lettore potrà ritrovarsi nel destino di Lula, destinata al successo, o di Daura che malgrado le intenzioni non ha la stoffa adeguata per riuscire come l’amica, o ancora di Clara, animata da alti e forti ideali non sempre verificabili. Ma poi c’è anche Vinna, la quarta donna che è al massino dell’”appeal” e del successo. Alviggi ne segue le vicende, nell’arco dei cinquantuno capitoli in cui è suddivisa l’opera indicando di volta in volta, in apertura, un’intrigante chiave di lettura. Quello che affascina nel libro è sicuramente la padronanza dello stile: elegante e sobrio, discreto e toccante che può ascriversi senz’altro come uno dei pregi essenziali della narrazione che qualifica lo scrittore, senza mezzitermini, come un abile e assai provveduto “story teller”, tanto è vero che la sua perizia gli permette di utilizzare anche dei “tagli” introspettivi, un “espediente” narrativo situabile a metà strada tra il “cut up” e lo “stream of consciousness”. Ma al di là di ogni altra considerazione puramente tecnica o stilistica, resta l’impegno di uno scrittore che pone in essere un “prodotto” che parla di problemi concreti, al di fuori delle mode di stagione quasi sempre vissute all’insegna della giallistica, e che affronta tematiche essenziali e durature che appartengono alla vita di ciascuno di noi. Antonio Filippetti
Luigi Alviggi Anatomia di una scelta Guida Editori, pp.430, euro 14.00 |