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Biografia
Domenico
Simonini nasce a Vignola, nella provincia di Modena, ove studia
frequentando lIstituto dArte Venturi prima di recarsi
a Bologna per diplomarsi alla Accademia di Belle Arti.
La scelta di percorso e di vita, consapevolezza oppure inconsapevolezza,
probabilmente matura già nelladolescenza.
In casa, larte è genetica. Un prozio era pioniere della
fotografia, ricordato a Vignola e celebrato a Parigi. Il padre,
Giacomo, era pittore per propensione naturale, per doti di linguaggio
e spontaneità; ma rinunciò alla pittura per essere
unicamente insegnante di materie artistiche. La madre, Marta, maestra
delle scuole elementari, con totale rispetto per le scelte di Giacomo
e consenso per ogni interesse culturale, ha sempre favorito il cammino
di Domenico.
Ancora oggi nelle vie della città, Giacomo nella memoria
e Marta di persona, sono salutati da affetto di considerazione,
dalla testimonianza calorosa di quanti sono stati loro allievi.
Qualche amico incoraggiò Domenico a intraprendere linsegnamento,
ne aveva i titoli e ne avrebbe avuto le qualità: per continuare
una tradizione che era di casa.
Ma Domenico avvertiva limpeto della libertà, della
più completa autonomia: continuò la strada del padre,
semplicemente rinunciando a quanto scelto da lui e abbracciando
invece ciò che Giacomo, per rispetto etico della cattedra,
aveva abbandonato.
La pittura diviene tracciato di vita e conduce Domenico nel viaggio
esistenziale che a Parigi trova sedimenti e continuità di
valori.
Il richiamo delle radici, gli affetti consolidati e il sapore della
propria natura lo riconducono con cadenza abituale a Vignola ma
non lo imprigionano nel suadente perimetro della provincia italiana.
D'altronde Domenico è cittadino nel mondo nel significato
più autentico: il rispetto anima la sua curiosità
per i valori umani, culturali e morali come linea di storia e continuità.
Viaggia per conoscere ed è ben conscio di approfondire se
stesso nel contatto con altre realtà.
In primo piano dipinge il costume, che si chiami folklore, tradizione
o ambiente: ma protagonista dellobiettivo, anzi della tela,
è lanima, la personalità dellindividuo
inteso come tassello dellumanità.
Quella stessa svagatezza che Simonini ha ritratto su di sé,
nella partecipazione come nel viso che rivolge altrove, è
apparenza di distrazione ma è in realtà la più
autentica concentrazione sui propri interessi, più acuti
delle parvenze e più radicati del verosimile.
Nasce così la sua sceneggiatura di personaggi, inedita galleria
di tratti e caratteri, fotogrammi di una realtà mai roboante
ma sincera, nella verità tanto semplice da rivelarsi universale.
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