articolo 2214

 

 
 
LA NUOVA EDIZIONE DI NAPOLI TEATRO FESTIVAL ITALIA
 







Italo Pignatelli




La seconda edizione diretta da Ruggero Cappuccio, organizzata dalla Fondazione Campania dei Festival, organismo in house della Regione Campania presieduto da Luigi Grispello, inizierà il prossimo 8 giugno e proseguirà fino al 10 luglio.Una stagione di grandi numeri che ascrive il Festival tra le realtà più attive e significative del panorama internazionale e che accoglie, nei 34 giorni di programmazione effettiva, ben 85 compagnie, tra nazionali ed internazionali, impegnate per 160 recite complessive. Si proseguenella direzione avviata con successo nella passata stagione.La nuova edizione consolida di più un progetto culturale che individua, fino al 2020, il suo principale obiettivo nella ricongiunzione organica tra le arti della scena, realizzando una ricognizione multidisciplinare e trasversale sintetizzata in 11 sezioni.
Ancora una volta Napoli è palcoscenico mondiale della cultura teatrale. Il teatro nasce in Grecia come forma
democratica e culturale per il popolo come unica arte che raccoglie espressioni creative: danza, canto, musica, prosa, mimo, recitazione, poesia, architettura scenografica. Per Eduardo “è la magia più antica del mondo, ha inizio quando due esseri umani hanno parlato tra loro e un terzo si è fermato ad ascoltarli”. L’evento è un omaggio a Napoli, città greca, capitale del teatro nel mondo per avere creato in età romana una forma di spettacolo più realistica con l’introduzione di personaggi popolari e di nuove maschere come Pulcinella, servo bizzarro, escludendo eroi e divinità.Nasce come Maccus, sciocco personaggio delle Atellane, da Atella cittadina campana, nel III a.c. Nell’età di Silla, I sec. a.C., con Bucco, il ciarliero, Pappus, il vecchio babbeo, Dossemus, il gobbo furbo, dà vita a farse briose su canovacci, rappresentate dopo le tragedie, avendo come modello la vita degli umili. A Napoli, nel XVI sec., Pulcinella è gobbo panciuto naso a becco con camicione e ampi pantaloni bianchi e maschera nera sul volto. In Francia prende il nome di Polichinelle, piccolo pulcino, in Inghilterra Punch e la sua comicità scaturisce dal suo carattere pigro, furbo, opportunista, burlone e sempre affamato. Nasce il teatro moderno ponendo in primo piano realtà, filosofia, sociologia inserite nelle varie arti.Napoli fa scuola, nel corso dei secoli, ad altri drammaturghi e commediografi nel mondo. Città ospitale vivace colta romantica affascinanteèCapitale dal XIV sec. all’Unità d’Italia. Più visitata, non solo nei secoli del Gran Tour, di Parigi Vienna, Londra da scrittori poeti musicisti: Goethe Caravaggio Stendhal Dumas Sade Donizetti Mozart Puskin Byron Twain Leopardi. La sua cultura molto originale e variegata è opera di presenze, sin dalle sue origini, di etnie diverse accolte come amici senza pregiudizi di religione, scelta di legami sessuali, stile di vita. Torna alla ribalta dopo decenni di rozzo volgare dominio dei Savoia che, privi di ogni elementare cognizione culturale, la considerano città provinciale. Dopo decenni, la memoria storica accende le luci sulla Città. Ridotta in miseria, si ribella all’occupazione tedesca nelle Quattro Giornate del settembre ‘43 con la partecipazione di migliaia di donne, minori, uomini non solo napoletani. Napoli, prima città in Europa, combattendo con poche armi, caccia nella mattinata del 1 ottobre il grande esercito tedesco. Diventa esempio, per le altre città europee, di popolo insofferente ad ogni dittatura. Viene riconosciuta sede naturale per festeggiare chi cerca libertà per vivere e per esprimere la propria creatività. In un teatro l’Italia appare unita e il Mondo vive Pace Fratellanza Libertà non guerre.Sui palchi cultura, politica, spettacolo, di altre città.Il nostro teatro, lirica, danza, moda, melodie classiche,design, cucina veicolano con successo in altre nazioni creando turismo, lavoro anche per gli stranieri che preferiscono vivere tra noi. Il turismo, negli ultimi anni, a Napoli è lievitato del 49%, in Italia del 6%. La Campania è la Regione più visitata dopo Roma. Non è magia ma coordinamento tra Enti, Musei, Teatro San Carlo, Madre, Pan, Grenoble e operatori culturali privati. Città teatro.  Piacevole andare a piedi.  Museo a cielo aperto visitabile gratis giorno e notte su strade greco-romane tra botteghe colmedi prodotti, profumi di dolci caffè pizze cibi cotti in strada, musica e attori di strada. Musei più visitati in Italia. Napoli, città aperta per ferie anche ad agosto con vari appuntamenti tra tradizione e innovazione alla conoscenza del patrimonio artistico che emoziona. Spettacoli mostre e incontri con talenti napoletani e artisti internazionali al Maschio angioino, San Domenico Maggiore, chiese, parchi, musei ogni giorno fino a sera. Viva è la tradizione miscelata alle avanguardie artistiche, di cui la città è stata da secoli ispiratrice, con le antiche feste popolari e religiose, la Festa di Piedigrotta,di San Gennaro, di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, della Madonna del Rosario e del Carmine. Il Natale 2016 e 17, Napoli con più turisti in Italia. Le mostre di Totò, Ligabue, Dalì,Newton, Andy Warhol, Lucio Amelio, Buren, Carlo III, Murat, in gigantesche foto 100 opere di Leonardo Raffaello Caravaggio.Carla Fracci, sceglie il San Carlo per festeggiare i suoi 80 anni.La città torna ad essere set cinematografico con più di dieci produzioni negli ultimi mesi. Leader dei Parlamenti del G7 (Canada, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Italia e Stati Uniti, accompagnati da Laura Boldrini visitano il Centro storico con tappa alla Cappella Sansevero. Con la stessa espressione ringraziano commossi: “Meraviglioso!”. Pompei, città colta con teatri ancora agibili, testimone della antica cultura partenopea, che il Vesuvio, vulcano simbolo della vitalità della Terra e della Natura in continua evoluzione, ha, come unico prezioso gioiello al mondo, voluto donare alla Storia, distruggendola ma conservandola coprendola di lapilli e cenere insieme a Stabia ed Ercolano. Nel XIV secolo sorge nel mondo la prima Università popolare per insegnare letteratura greca latina, filosofia, legge, economia. Caravaggio è il primo che immagina Napoli città teatro sommando in “Le sette opere di Misericordia” le varie umanità dei napoletani.Alla fine del’600 sorgono molte scuole musicali che ospitano ragazzi poveri per educarli al canto e alla composizione. Noti Cimarosa e i sopranisti Farinelli Porporino dotati di voce melodiosa invitati alle Corti europee o presso nobili. Mozart a 14 anni nel 1770 scrive alla sorella “Napoli è bella, c’è tanta gente come a Vienna e Parigi. Quando esce il sole si nota subito di essere a Napoli”. Compone “Così fa tutte” in omaggio alla città.Stendhal, nel febbraio del 1817, giunge per vedere il teatro San Carlo. “Non c’è nulla in tutta Europa, che non dico si avvicini a questo teatro, ma ne dia la più pallida idea. Il San Carlo non mi stanca mai. E’ così prezioso il piacere che dà l’architettura! Il palcoscenico è il paradiso della danza”.La prima edizione della Carmen del 3 marzo 1875 al Théatre National de l’Opéra Comique di Parigi fu sonoramente fischiata non gradita da un pubblico poco attento all’evoluzione dei costumi sociali e al posto che le donne lentamente con sacrifici si stavano conquistando alla ricerca di pari dignità tra i due sessi. A Vienna, l’anno dopo sconvolse il pubblico. La prima a Napoli al Bellini del 15 novembre 1879, solo dopo quattro anni, fu applaudita ogni sera tanto che l’impresario Camille du Locle commissionò la traduzione in italiano rendendola opera universale ancora moderna. Napoli per il Futurismo è attrazione fatale. Amore a prima vista. Città, veloce nel percepire e trasformare ogni forma e linguaggio in letteratura arte visiva musica architettura, è fatta su misura per Marinetti.Il “Salone Margherita”, anni precedenti alla prima guerra mondiale, proponeva ogni sera al folto pubblico spettacoli comici musicali danza e film. Grande novità del momento. Il vivace laboratorio di varie arti, tra vecchio e nuovo, fulminò il vulcanico Tommaso. Il suo primo “Manifesto sul Futurismo” fu pubblicato, in prima mondiale, il 14 febbraio 1909 sul periodico napoletano “La tavola rotonda”. Sei giorni dopo sul “Figaro” di Parigi. Il primo spettacolo ebbe successo solo a Napoli. L’idea dell’aborto, divorzio, voto alle donne piacque molto ai napoletani. Facile intuire la scelta di Napoli, città dotata di 27 secoli di cultura,sede privilegiata da anni per il notevole successo nazionale e mondialedel Premio “Le Maschere del Teatro italiano” e del Festival internazionale “Napoli Teatro Festival Italia”
Programma
Il Festival propone laProsa, con 55 titoli.  Produzioni internazionali (9), nazionali (28), i debutti in Regione (5), spettacoli della sezione Osservatorio (13) che offre spazio e visibilità ai progetti di compagnie di indubbia qualità sostenendone l’avvio del processo produttivo. Una lunga
edizione che accoglierà le “prime” della sezione dedicata al Teatro internazionale costruita intorno alle figure di DeclanDonnellan (con “Périclès, Prince de Tyr” di William Shakespeare al  Politeama l’11 e 12 giugno), Isabelle Huppert (nella lettura de“L’amant” di Marguerite Duras al  San Carlo l’11 giugno), RabihMroué (con “Sand in the eyes”, lettura non accademica sulla propaganda e sui metodi di reclutamento degli estremisti islamici, al Teatro Trianon Viviani il 13 giugno), ThierryCollet (con “Dans la peau d’un magicien” in cui l’artista mescola frammenti di vita e trucchi di magia per raccontare il mondo interiore di un prestigiatore, alla Galleria Toledo 14 15 giugno). Si prosegue con “Brodsky/Baryshnikov”, omaggio di MikhaïlBaryshnikov alla poesia di Joseph Brodsky per la regia di AlvisHermanis, al Teatro Politeama il 28 e 29 giugno; con “Clown 2 ½” uno spettacolo del Theater an der Ruhr, per la regia di Roberto Ciulli in cui si guarda al mondo ed alle sue contraddizioni attraverso gli occhi di un clown, al Trianon Viviani l’1 luglio. Il Festival inizia “Private confessions” nell’adattamento e regia di LivUllmann, al Teatro Politeama il 17 e 18 giugno, un significativo segmento in tre spettacoli dedicati al grande regista e drammaturgo svedese Ingmar Bergman nel centenario della sua nascita (il 14 luglio 1918 ad Uppsala). Sempre di Bergman, il Festival ospita, in contemporanea 3 e 4 luglio, “Scene da un matrimonio” per la regia di Andrej Konchalovskij e al Mercadante, “Scènes de la vie conjugale” con Laetitia Casta e RaphaëlPersonnaz per la regia di SafyNebbou, al Teatro Politeama.Autori, registi, attori contemporanei che incrociano la modernità della Sezione italiana in cui, tra i tanti titoli proposti, si segnalano “Medea per me” di e con Lina Sastri, “Afghanistan” di Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani, “Il seme della tempesta” per la regia di Cesare Ronconi con Mariangela Gualtieri, “Who is the King?” un progetto su Shakespeare di Lino Musella, Andrea Baracco, Paolo Mazzarelli, “Sei” adattamento da Pirandello di Spiro Scimone e Francesco Sframeli, “Si nota all’imbrunire” di Lucia Calamaro con Silvio Orlando, “La donna che piange nonostante Picasso” con Ginestra Paladino progetto a cura di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia,“Storia di un’amicizia” di Fanny e Alexander tratto da L’Amica geniale di Elena Ferrante, “Dante Alighieri. Fedeli d’amore” di e con Ermanna Montanari e Marco Martinelli, “Onde” di Elena Bucci liberamente ispirato alle opere e alle vite di Virginia Woolf e Katherine Mansfield, “Regina Madre” di Manlio Santanelli con Fausto Russo Alesi e Imma Villa per la regia di Carlo Cerciello, “Sotto il Vesuvio niente” di Pasquale De Cristofaro e Peppe Lanzetta, “Operetta 2” rilettura di Camus per la regia di Renato Carpentieri, “Abitare la battaglia (conseguenze del Macbeth)” regia di Pierpaolo Sepe, “Sogno di una notte di mezza estate” di William Shakespeare un progetto di Roberto Desimone per la regia di Michele Schiano Di Cola, “Barry Lindon” (memorie)” di Giancarlo Sepe, “La resa dei conti” di Michele Santeramo con Daniele Russo per la regia di Peppino Mazzotta, “Edoardo II” da Christopher Marlowe per la regia di Laura Angiulli, “La vita dipinta” di Igor Esposito con Tonino Taiuti, “Il paese che non c’è” di Fabrizio Saccomanno e Gianluigi Gherzi, “Diario di un pazzo” con Nando Paone per la regia di Alessandro Maggi, “Fuoriscena” di Fortunato Calvino con Gino Rivieccio e Paola Quattrini,  “Il Gatto” da Georges Simenon per la regia di Alvia Reale, “Hamletas” di Sara Biacchi, “Anfitrione” di Teresa Ludovico, “La ridicola notte di P.” di Marco Berardi per la regia di Federico Vigorito, “Holzwege | Sentieri interrotti” di Loredana Putignani e Youssef Tayamoun, “La filosofia di Bertrando Spaventa” tre letture di Renato Carpentieri.
A questi si aggiungono i debutti in Regione di “Come i pianeti con il sole (Leggende d’oro, la vita dei Santi)” drammaturgia e regia di Peppe Fonzo,
“Canto degli esclusi” concertato a due per Alda Merini con Alessio Boni e Marcello Prayer, “Di un Ulisse, di una Penelope” di Marilena Lucente con Roberto Solofria e Ilaria Delli Paoli, “Moby Dick” nella lettura di Alessandro Preziosi, “Il Cantico dei Cantici e altre storie” di e con Luca Zingaretti.Per la sezione Osservatorio in programma le regie di Lorenzo Salveti, Antonio Piccolo, Giovanni Meola, Francesca Muoio, Adriana Follieri, Gabriele Russo, Carmine Borrino, Tommaso Tuzzoli, Enzo Marangelo, Silvio Peroni, Fabio Pisano, oltre agli spettacoli realizzati dai giovani allievi delle scuole di Teatro del territorio. In scena la Danza, che in 8 titoli accoglie produzioni di diversi Paesi (Italia Tunisia, Francia, Libano, Argentina, Inghilterra, Belgio). La Musica con 8 concerti programmati in vari spazi del Capoluogo, tra il Cortile d’Onore di Palazzo Reale e Teatro Diana, nonché in regione con le serate al Duomo di Salerno, all’Abbazia di Mercogliano, al Duomo di Amalfi, alla Reggia di Caserta.La sezione Danza sarà tesa alle esplorazioni contemporanee del corpo e della scena e presenterà “Tomorrowland” creazione e interpretazione di AnnabelleChambon, CédricCharron, Jean-Emmanuel Belot, “Paradise lost (liesunopenedbeside me)” di Lost Dog, ideazione, regia e interpretazione di Ben Duke, “Wakan - la terra divorata” creazione e interpretazione di Gilles Coullet,  “La conferenza degli uccelli” per la regia di Anna Redi,  “Duo Goldberg” coreografie di Adriana Borriello, “Un PoyoRojo” coreografia di Luciano Rosso e Nicolás Poggi per la regia di Hermes Gaido, “May he rise and smell the fragrance” coreografia Ali Chahrour, “Au tempsoùlesarabesdansaient…” ideazione e coreografia RadhouaneElMeddeb.Nella sezione Musica si annunciano i concerti dei Foja (al Cortile d’Onore  di Palazzo Reale il 10 giugno) e, a seguire, “La voixhumaine” di Francis Poulenc, soprano Leona Peleskova,  pianoforte Julian Smith, regia di Riccardo Canessa (al Teatro Diana il 19 giugno),  il Beggar’sTheatre in concerto a cura di Mariano Bauduin (al Cortile d’Onore  di Palazzo Reale il 29 giugno), Andrea Bonioli 4tet e Javier Girotto  (al Cortile d’Onore  di Palazzo Reale il 2 luglio). Ad essi si aggiungono quelli programmati in regione: “La voce dei venti sonori” dal Laboratorio delle Alme a cura di Stefania Rinaldi  all’Abbazia di Mercogliano (Avellino) il 29 giugno, proseguendo con Enzo Gragnaniello & Solis String Quartet al Duomo di Amalfi il 30 giugno, “Sirene e ninfe napolitane” della  Pietà de’ Turchini con il soprano Naomi Rivieccio, direttoreStefano Demicheli alla Reggia di Caserta il 3 luglio, “L’armonia sperduta”, elaborazioni ed orchestrazioni diRoberto De Simone, voce e chitarra Raffaello Converso al Duomo di Salerno il 7 luglio.La sezione Sportopera a cura di Claudio Di Palma racconta, tra mostre, incontri, proiezioni e spettacoli della passione dei grandi scrittori per il tema dell’agòne, dal 18 al 28 giugno al Teatro Sannazaro di Napoli. Dalle Installazioni/Video/Performance (con “Fooddistribution - della guerra e del turismo” installazione di luci in strada a cura di Davide Scognamiglio e Daniele Ciprì, con“On mygreatgrandfathersteps”la mostra/installazione dal progetto “Ellis Island” di Igor Maurizio Meta, quella sul “Futurismo” di Domenico Mennillo, quella fotografica “Sahara te quiero” a cura di Romeo Civilli), si passa alle MOSTRE (con 8 esposizioni dedicate, ad esempio, a Patroni Griffi, Tomasi di Lampedusa, Tina Pica, Mario Martone e Teatri Uniti), al Cinema (con 10 serate a Palazzo Reale dedicate a Vittorio De Sica), alla sezione dedicata alla Letteratura (intitolata “Qui”, a cura di Silvio Perrella in programma a Villa Pignatelli dal 13 al 23 giugno) ed ancora a quella riservata ai Progetti speciali che propone il “Napoli Strit Festival” (réunion degli artisti di strada ideata da Ettore De Lorenzo nel Centro Storico di Napoli, l’8 e 9 giugno), il “Mercato dell’arte e della civiltà” (maratona – indagine in 12 ore sul teatro contemporaneo a cura di Davide Sacco, il 17 giugno a Santa Fede Liberata nel Centro Antico).Particolarmente significativo lo spazio destinato alla decima sezione in programma, dedicata aiLaboratori, che sintetizza uno dei nodi centrali del Napoli Teatro Festival Italia ovvero il rapporto tra i Maestri e i giovani talenti, l’incontro tra i linguaggi e le generazioni unite nella vitale trasmissione dei saperi. Durante tutta la programmazione, dall’8 giugno al 10 luglio, si attiveranno in Campania 14 laboratori sulle arti sceniche riservati a 600 attori under 35 che potranno confrontarsi con EimuntasNekrosius e Tomi Janežic (che rinnovano per il secondo anno consecutivo  la loro presenza a Napoli) e con Ben Duke, Gilles Coullet, Eugenio Barba (insieme a Lorenzo Gleijeses e Julia Varley), AnnabelleChambon e CédricCharron (del Teaching Group di Jan Fabre), Punta Corsara (con Emanuele Valenti, Marina Dammacco eGianni Vastarella), Gabriella Salvaterra per il Teatro de losSentidos, Michele Monetta, Peppe Lanzetta,Stefania Rinaldi, Davide Iodice, Loredana Putignani.Anche per il 2018 il Festival continua la collaborazione con Mimmo Paladinoche progetta nuovamente l’immagine, il catalogo e i materiali promozionali, che diventano così oggetti d’arte, oltre che elementi informativi. Particolarmente significativa è la Casa del Festival presso il Palazzo Reale di Napoli. Qui, nei suoi diversi spazi, oltre alla biglietteria ed all’Info Point, saranno ospitate proiezioni, incontri, spettacoli, mostre e concerti.Nel suo Giardino Romantico sarà allestito lo spazio del Dopofestival che accoglierà un bookshop ed uno spazio ristoro, oltre a presentare un’ulteriore programmazione parallela tra musica e cinema e le letture sceniche del progetto “Così lontani, così vicini” di Pier Luigi Razzano con Giovanni Ludeno e Antonia Truppo.Tale scelta, oltre a rappresentare un presidio di assoluta centralità logistica nella città, si pone l’obiettivo di perseguire attraverso il Festival un processo di valorizzazione dei beni architettonici e paesaggistici della Campania. Oltre ai numerosi teatri della città (Trianon Viviani, Nuovo, Politeama, Sannazaro, Augusteo, Galleria Toledo, Diana, Bellini, Mercadante, San Carlo, Sala Assoli, Bolivar, Nest) gli altri luoghi coinvolti nella programmazione saranno il Museo Madre, Palazzo Serra di Cassano, la Chiesa della Misericordiella, Donnaregina Vecchia, Villa Pignatelli, Santa Fede Liberata. In Regione molti degli spazi coinvolti interesseranno il Sacro e valorizzeranno i siti Unesco. Saranno sede del Festival: il Duomo di Salerno, l’Abbazia di Mercogliano, il Duomo di Amalfi, la Reggia di Caserta, il teatro naturale di Pietrelcina.Il Napoli Teatro Festival Italia si pone come organismo di crescita culturale e sociale. In tal senso favorirà la partecipazione del pubblico attraverso un’oculata politica di prezzi, con biglietti popolari (da 8 a 5 euro) e agevolazioni assolute per le fasce sociali più deboli. Proseguirà la sua azione a sostegno delle associazioni, dei volontari, delle cooperative sociali che operano sul territorio, concertando con esse azioni concrete, che vanno dalla formazione alla realizzazione di progetti condivisi, fino al crowdfunding che quest’anno sosterrà la Fondazione Pascale (così come è accaduto nella sessione invernale di Quartieri di vita per l’Ospedale Pediatrico Santobono /Pausilipon).
Italo Pignatelli

 

Informazioni :  Casa del Festival
Biglietteria centrale | Infopoint | DopofestivalPalazzo Reale, Piazza del Plebiscito, 1
biglietteria@napoliteatrofestival.itinfo@napoliteatrofestival.it;www.
napoliteatrofestival.it

 



2018-05-31