Carlo Di Lieto aggiunge un nuovo tassello nell’ambito di quel vasto approfondimento della letteratura internazionale in chiave psicanalitica che va compiendo da diversi anni come testimoniano egregiamente i numerosi volumi già pubblicati. Il termine psicanalisi nella ricerca dello studioso napoletano assume da sempre una ricchezza semantica che trascende largamente l’area freudiana, che all’origine la limitava, implicando le diverse ottiche e scuole della psicologia del profondo come, ad esempio, la psicosintesi con la sua analisi esistenziale. Questo nuovo contributo alla ricerca letteraria in chiave psicanalitica si fonda su una documentazione ricchissima che non è soltanto un’insostituibile fonte di notizie ma un continuo invito a leggere e approfondire. Il campo letterario nel quale Di Lieto esercita il suo magistero è davvero vastissimo spaziando sia in termini geografici sia stilistici trattando autori ed opereapparentemente distanti e diversi. Nella sua vasta “riserva di caccia” troviamo, infatti, Fernando Pessoa e Herbert Lawrence, Edgar Allan Poe e Albert Camus, Lewis Carroll e Carlo Emilio Gadda, Giovanni Verga e Oscar Wilde, Aldo Palazzeschi e Carlo Michelstaedter (in questo caso una preziosa, autentica riscoperta). Tutti gli autori vengono filtrati per cosi dire attraverso il metodo psicanalitico e “restituiti” al lettore in una nuova ottica, più ampia e consapevole di sviluppi critici finora inediti o trascurati. Si diceva all’inizio che questa pubblicazione completa in un certo senso il percorso critico di Di Lieto sulla linea di altri suoi pregevoli saggi come “Psicoestetica, Il piacere dell’analisi” “La scrittura e la malattia, ll Male oscuro della letteratura”, “Chi ha paura della psicanalisi? Il lato oscuro della Mente “ e “L’io diviso. La letteratura e il piacere dell’analisi”. Si capisce che ci troviamo di fronte ad un corpus critico che mette ordine nelvasto panorama della letteratura mondiale, per cui anche quest’ultimo lavoro, così ricco di notizie e testimonianze rappresenta un continuo invito a leggere e approfondire. Soprattutto per conoscere e capirsi. E’ da rilevare poi che in un panorama culturale come quello attuale laddove l’esercizio critico resta quasi sempre relegato ai margini, ovvero confinato nelle occasionali note recensorie di interpreti improvvisati o dilettanti, un impegno come quello di Di Lieto che da anni persegue un metodo inflessibile è di per se stesso un esempio di rigore scientifico di grande momento in grado di conciliare cioè la creatività letteraria con l’esegesi critica e specialistica. Antonio Filippetti
Carlo Di Lieto Letteratura, follia e non vita Genesi Editrice, pp.894, euro 40,00
Il volume sarà presentato sabato 6 aprile alle ore 12,30nell’ambito di “Napoli Città Libro” a Castel S,Elmo
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