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Leopardiana/Omaggi al grande poeta |
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La produzione lirica e filosofica di Giacomo Leopardi continua ad essere oggetto di regolari studi a livello mondiale, non solo ma si sono addirittura intensificati in quest’ultimo anno anche per la concomitanza delle celebrazioni per il bicentenario della composizione de “L’infinito”. Al netto di qualsiasi considerazione resta comunque il fatto che l’opera del grande recanatese continua ad offrire ottimi spunti per suggestioni e analisi interpretative a testimonianza di un interesse specifico nei confronti di un autore come raramente è accaduto nella storia della letteratura moderna e contemporanea. Tra i contributi recentemente apparsi ne segnalo un paio, diversi tra di loro ma entrambi meritevoli di approfondimenti. Il primo viene da uno dei maggiori e più raffinati studiosi leopardiani come Alberto Folin che ci propone una originale rielaborazione del mito da parte di Leopardi, vale a dire la rappresentazione di una sottile linea definita dal critico, sin dal titolo del suo lavoro, come “celeste confine” che è poi quell’”ultimo orizzonte” de “l’infinito”, ovvero quella sottile linea di demarcazione che al tempo stesso separa e unisce il visibile e l’invisibile e che racchiude in sé lo straordinario fascino della lirica leopardiana. Tra i tanti contributi esegetici sull’opera leopardiana, questo di Folin è senza dubbio tra i più originali in quanto propone una chiave di lettura per molti aspetti insolita e proprio per questo aperta a ulteriori soluzioni critiche. Un altro contributo interessante è quello che propone Agostino Ingenito che ha chiamato a raccolta diversi leopardisti per dare vita per così dire al secondo tempo del progetto “Infinito Leopardi” con la pubblicazione di un altro volume che completa un percorso celebrativo e che si affida ora ai contributi di Carlo Di Lieto, Loretta Marcon, Marco Pollaci, Lorenza Rocco, Roberto Russo, Marco Scicchitano e Raffaele Urraro. Di notevole interesse è il saggio di Di Lieto che propone una riflessione su quello che era secondo il grande poeta il principio del piacere. Ma non meno degni di attenzione sono gli altri spunti del volume, come quello di Lorenza Rocco che si intrattiene sul rapporto poetico/filosofico della lirica leopardiana o il contrasto tra piacere e terrore in Leopardi e Montale su cui riflette Mario Scicchitano. Quest’opera d’ininterrotto richiamo al genio leopardiano testimonia anche, al di là della sublime fascinazione che la lirica e il pensiero di Leopardi esercitano in maniera così duratura, il bisogno da parte della critica più avveduta di riaffermare il valore di quei classici attraverso i quali è possibile poi riflettere e comprendere anche il tempo presente. Antonio Filippetti
Alberto Forlin Il celeste confine Marsilio Editore, pp.188, euro 19,00
Infinito Leopardi 2 a cura di Agostino Ingenito Media Leader, pp.122, euro 12,00
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2019-11-30
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