Il Centro di Cultura e Storia Amalfitana pubblica nella collana “Biblioteca amalfitana”, dedicata appunto alla storia della città, un corposo volume di studi di vari autori in cui emerge il ruolo che ha giocato la famosa repubblica marinara nel contesto della storia del Mediterraneo ed in particolare del Mezzogiorno. Gli spunti sono tanti e di non poco interesse poiché fanno luce su una molteplicità di vicende tutt’altro che secondarie anche in un contesto di più vasto respiro. Il volume ripercorre l’evoluzione plurisecolare di Amalfi colta nelle sue diverse peculiarità, sia dal punto di vista storico-territoriale che economico e letterario. Uno degli aspetti più caratterizzanti di questa documentata e appassionata testimonianza consiste nel fatto che i ventuno studiosi chiamati a “raccontare” l’evoluzione e l’animus stesso di una città hanno inteso offrire per così dire il propriolavoro a un collega/maestro, vale a dire Gerardo Sangermano, per lunghi anni titolare di storia medioevale all’Università di Salerno e profondo conoscitore della storia amalfitana. E l’omaggio a lui dedicato vuole essere proprio il riconoscimento del ruolo avuto dallo studioso nel riproporre all’attenzione eventi e momenti della storia amalfitana nell’ambito di una prospettiva tutt’altro che localistica ma ispirata e fondata su solide basi universali. Difatti l’intento di Sangermano fu costantemente quello di “stimolare e promuovere ricerche rigorose e studi sulla storia di Amalfi e della Costa ma insieme rendere anche accessibile a quanti più possibile quelle stesse pagine per il tramite di una divulgazione di alto profilo. Ma storia, si badi bene, non solo nella consueta accezione di storia istituzionale, quanto piuttosto in quella più ampia e vera volta a comprendere anche quei diversi aspetti che poi servono acomporre un quadro completo, intellegibile e ben articolato di una società”. Il che vuol dire analizzare e comprendere tutte le peculiarità del potere civile, con particolare riguardo alle forme dell’economia, la cultura, l’arte, le tradizioni popolari, e persino quelle culinarie: una proposta metodologica destinata poi a trovare ampio credito negli studi specialistici realizzati negli ultimi decenni. Ma al di là dell’intento celebrativo il volume permette, attraverso i vari saggi che lo compongono, un’immersione affascinante e nello stesso tempo storicamente redditizia in un territorio di indiscusso fascino storiografico, civile e culturale. Antonio Filippetti
AA.VV: Amalfi, il Mezzogiorno e il Mediterraneo, Centro di Cultura e Storia Amalfitana, pp.480. euro 30,00
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