E la Caravella va.
 







Italo Pignatelli




Antonio Filippetti ideatore e direttore di Arte&carte ha voluto con un secondo evento ricordare i venti anni della rivista. “La Caravella dell’Arte” presenta dodici artisti a testimoniare la ricerca intellettuale e le esperienze diverse compiute dagli stessi avendo età e tradizioni diverse. Al visitatore si presenta un crogiolo in cui sono fuse ispirazioni individuali e originali non massificate sotto forma di segni materie colori. La filosofia della rivista è sempre stata quella di porre all’attenzione la cultura espressa dalle individualità diversamente creative. La mostra non si presenta muta e statica con opere inchiodate alle pareti. Essa, densa di confronti, stimola interessanti riflessioni e colte discussioni tra il plaudire e il dissentire nel rispetto dell’educazione democratica che la cultura impone e infonde a chi ad essa si avvicina. L’evento si presenta con tre opere di Vanni Rinaldi, maestro della“Commedia” e del ciclo “Via lucis”, raffinate e classiche nel segno emozionano per la gamma cromatica raffinata. Subito vicino Elio Marino astratto-informale vulcanico nelle forme fantastiche e una tavolozza di fuochi accesi. Segue Giuseppe Antonello Leone(anni 94) il “Fanciullo” con le sue sculture realizzate con bottiglie di plastica,  carta stagnola, cilindri di cartone della carta igienica, pietre trovate e ritoccate con pochi segni di pennarello. Cosimo Cantarella poeticamente pop mentre Tommaso Moscarelli comunica con densi e intensi colori racchiusi in forme originali. Elisabetta Baldassare racconta i suoi sogni fantastici e i suoi ricordi giovanili e di fronte Nello Petrucci riflette sulle sfaccettature dei nostri tempi con la tecnica collage riproducendo inattese scene. Giovanni Ariano con “Infanzia violata” e “orizzonti di pace” valorizza il sociale nell’arte mentre Antonio Giannino con omaggio a Gennaro Serra e  a san Giovanni Bosco coniuga con pittura cementomarmo bronzo il Pensiero e l’Azione Cattolica. Maryda Geraci si presenta con “Ohibò”, l’odio violento di Caino espresso da uno scheletro realizzato con legni di recupero, e con un acrilico romantico dedicato ad una fanciulla con le orchidee. Ignazio Carlo Raucci e Evan De Vilde, due giovani chiudono il percorso espositivo. Per la loro giovane età per la loro inquietudine esistenziale e per la loro vivacità sperimentale sono simbolo del prosieguo culturale di Arte&carte. Il primo con personale tecnica pittorica simula la realtà indicando nuove prospettive mentre Evan con la passione per l’archeologia imprime valore alla Memoria  seme generatore del Futuro con semplici colte raffinate composizioni.
La mostra, patrocinata dall’Istituto Culturale del Mezzogiorno, è visitabile presso la Biblioteca della facoltà di Architettura nel palazzo Gravina in via Monteoliveto.






2011-09-23


   
 

 

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