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Simonini
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Antologia
critica
"Un
giovane italiano, che ha acquisito la sua formazione culturale presso
l'Accademia delle belle arti di Bologna, si dedica alla pittura
concreta e alla grafica. Ciò si verifica sempre di più
anche negli altri giovani artisti italiani.
II fatto che questo giovane non si sia adeguato a seguire gli euforismi
di breve durata degli anni passati è altamente significativo:
esso infatti ha realizzato con fermezza i suoi ideali. Di solito
Domenico Simonini vede il mondo con colori blu attenuati; il suo
modo di lavorare è rappresentato da grandi superfici perseverando
sempre nel suo inconfondibile stile. A questo artista, sempreche
continui a lavorare con la stessa serietà come ha fatto fino
ad ora, faccio i miei migliori auguri per il suo futuro."
Mario Eichinger
"Con
linguaggi incontaminati dalle odierne tendenze, Simonini si concede
a una narrazione figurativa dove solitari passanti si muovono in
silenzio notturno di strade cittadine.
Si tratta di una intensa composizione di chiari e scuri calibratissimi
con uno spicciato senso musicale dello spazio."
Giorgio Ruggeri, 1983
"Due
scultori, Blandino e Mantovani, e tre pittori, la Simone, Simonini
e Zuppelli, ci raccontano, attraverso svarianti forme realistiche,
la nostra lunga favola di attrazione e repulsione, di desiderio
e di alienazione davanti alla vita in campagna e a quella in città.
Corposo, tattile, vibrante,Blandino; sensuale e lirica, Mantovani.
Vivacissima nei suoi tagli espressionisti la Simone; sciolto e libero
Zuppelli nel tratteggio e nella esaltazione di particolari. Teso,
infine, con soffusa tristezza ,alla interpretazione di atmosfere
metropolitane, Simonini."
Giuseppe Turroni
"Una
mostra "quadrangolare" alla galleria Carini, per la partecipazione
espositiva della pittrice Luisa Simone, dell'incisore e pittore
Domenico Simonini di Albino Rossi pure pittore, dello scultore del
ferro battuto Luciano Zanoni.
Domenico Simonini ha in mostra delle grandi incisioni, con la rigatura
dell'acquaforte e dell'acquatinta "a maglie", con contrasti
fra lo scuro e l'argento non chiarissimo della tecnica, le taglie
forti dei personaggi, parecchi di essi presi di schiena: anche i
dipinti a olio sono bui, quadroni stimolanti per le loro "arie"
piuttosto arcane: opere magnifiche proprio per il loro mistero e
dal punto di vista di uno stile incorruttibile."
Mario Portalupi
(...)
E'necessario che l'uomo, per poter avanzare nella sua opera, abbia
una formazione, e questa, viene dalla sua base. Non ha senso un
futuro, se perdiamo il passato.
-Presentì in sala gli splendidi oli del vignolese Domenico
Sìmonini. Sìmonini entra con discrezione nella solitaria
città. La società che egli presenta è metafisica,
silenziosa, coperta dagli ovattati passi del pensiero. In lui si
abbracciano mitici crolli e odierne disillusioni.
(...)
II vignolese Domenico Sìmonini, con questi suoi cinque grandi
oli ispirati alla vita della città colta nella desolazione
delle sue notti, è ben noto ai modenesi che ne apprezzano
la coerenza stilistica e la tenacia con le quali persegue un suo
discorso sull'alienazione e la solitudine, veri tarli dì
questa società del benessere.
Ferruccio Veronesi
"Legati
da un filo tematico - città e campagna - che i diversissimi
stili personali rendono assai tenue, appena percettibile, quattro
artisti si presentano alla galleria `II Vicolo" di via Borroni
Agli antipodi, Domenico Simonini La sua vocazione è inequivocabilmente
grafica, come attestano tutte le opere esposte. II tratto nitido,
il ben pensato equilibrio dei volumi, lo sfruttamento persino raffinato
della infinite gradazioni dal bianco più luminoso (lucido
e lucente, direi) al nero, si sottraggono ad ogni rischio calligrafico
grazie alla dominanza diffusa delle tonalità scure, cupe,
alleggerita e seggettivizzate dal ricorso ad impasti caldi e morbidi."
Elena Calandra
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